Dichiarazione integrativa per sanare gli errori di importo nel registro aiuti.
L’importo inserito sul registro nazionale degli aiuti può essere corretto se le aziende riconoscono un importo diverso da quello utilizzato per gli aiuti automatici. Questa operazione permetterà non solo di correggere l’importo sul registro degli aiuti ma anche di salvaguardia il plafond degli aiuti ottenibili.
Il registro nazionale degli aiuti di Stato è nato per garantire il rispetto dei divieti di cumulo e per soddisfare gli obblighi di trasparenza e di pubblicità. Le agevolazioni vengono inserite nel registro a cura degli enti concedenti. Nel caso dei cosiddetti aiuti fiscali automatici e semiautomatici, è l’agenzia delle Entrate che provvede alla loro registrazione nel Rna e lo fa sulla base dei dati dichiarati dai contribuenti nell’apposito prospetto «Aiuti di Stato» nelle dichiarazioni fiscali.
L’errore da parte di alcuni contribuenti è avvenuto poiché, invece di riportare l’importo dell’aiuto utilizzato, hanno trascritto l’ammontare della deduzione o della variazione in diminuzione, su cui è calcolata l’agevolazione; l’importo errato è poi stato inserito in RNA dall’Agenzia. Le imprese, così, hanno visto ridursi i plafond a cui fanno riferimento gli aiuti ricevuti, di un importo più elevato rispetto a quanto usufruito effettivamente.
Le imprese che ritengono di aver erroneamente compilato il quadro Aiuti di Stato potranno sanare la situazione presentando una dichiarazione integrativa, riportando l’importo corretto, secondo quanto previsto dai commi 8 e 8-bis, dell’articolo 2 Dpr 322/1998. Sarà applicabile la sanzione amministrativa in misura fissa prevista dal decreto legislativo 18 dicembre 1997, numero 471, in relazione alla quale potrà beneficiare della riduzione di cui all’articolo 13 del Dlgs 18 dicembre 1997, numero 472.
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