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In Italia le piccole medie imprese pagano più tasse rispetto alle grandi industrie

Le piccole e medie imprese italiane pagano 11% in più di tasse rispetto a quelle grandi. Le recenti statistiche stilate CGIA di Mestre hanno riportato la discrepanza fiscale che regna nel nostro Paese fra chi possiede e dirige una grande impresa e chi invece è titolare di una piccola attività.

Più precisamente nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro (pari al 53% degli oltre 80 miliardi di imposte versate da tutto il sistema produttivo). Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto 37,9 miliardi (il 47% del totale). I piccoli hanno quindi versato 4,4 miliardi di tasse in più rispetto a tutti gli altri.

Questa differenza è tanto più rilevante quanto più ingiusta fiscalmente se si considera che il tessuto economico del nostro territorio è rappresentato è rappresentato principalmente da Pmi mentre le grandi industrie coprono solo lo 0,1% del mondo produttivo italiano.Anche in termini di occupati, infine, il risultato del confronto con le PMI è appannaggio di queste ultime. Su una platea di occupati nel settore privato di oltre 14,5 milioni di addetti, solo 3,1 milioni (pari al 21,4% del totale) è alle dipendenze di una grande impresa.

La tassazione continua ad attestarsi a livelli insopportabili, sulle PMI, e il credito viene concesso con difficoltà rispetto ai big players che, oltretutto, possono anche finanziarsi direttamente sul mercato. Un dato, su tutti, fa notare la CGIA di Mestre: l’ammontare del debito commerciale della Pubblica Amministrazione nei confronti dei propri fornitori è di 57 miliardi di euro, di cui circa la metà riconducibile ai mancati pagamenti.

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